venerdì 22 ottobre 2010
PD sempre la solita storia
Se vogliamo dare un giudizio generale sulla proposta di legge, notiamo che nella sostanza riporterebbe la situazione sulla gestione dei servizi idrici a prima del Decreto Ronchi, senza intaccare le vie che hanno portato alla privatizzazione dei servizi idrici negli ultimi anni. Nella proposta abbiamo letto un timido passo in avanti quando si legge che gli investimenti devono tornare in capo al pubblico: logica vorrebbe che sparisse la “remunerazione del capitale investito” riconosciuta ai gestori, come noi chiediamo con il terzo referendum. Vediamo invece che viene introdotto il concetto di “remunerazione dell'attività industriale”, definizione che non esiste nella teoria economica e che gradiremmo che il Pd spiegasse meglio.
Il Pd ci ha abituato alle contraddizioni interne e anche nel testo ne troviamo diverse. In particolare prima si dice che “l'acqua è un bene comune dell'umanità” per poi scrivere, 7 righe più giù che “l'acqua è un bene di rilevanza economica”.
In ultimo sia il Segretario Bersani che il Capogruppo alla Camera Franceschini hanno sottolineato come “anche i promotori dei referendum sapevano di fare una battaglia soprattutto culturale”. Non ci serve che i vertici del Pd ci facciano da portavoce e diciamo che non è così. Noi i tre referendum vogliamo vincerli, vogliamo che la gestione del servizio idrico torni pubblica e partecipata dai cittadini e dai lavoratori, nel rispetto di 1 milione e 400mila elettori che hanno sottoscritto i quesiti. Se la dirigenza del Pd va a cercare in qualche cassetto della Commissione Ambiente troverà la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare avanzata dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e presentata a suo tempo grazie ad un percorso di partecipazione e alle 400mila firme raccolte nel 2007.
Nell'incontro del 25 giugno il Forum chiese al Pd di adoperarsi affinché quella legge fosse portata all'ordine del giorno nel dibattito parlamentare, ad oggi niente si è mosso. Se i dirigenti del Pd leggessero quel testo potrebbero trovarci diversi spunti interessanti.
martedì 5 ottobre 2010
venerdì 1 ottobre 2010
risposta del consigliere Piero Minchillo al riassunto del consiglio comunale del 15 Luglio 2010 da noi pibblicato
Caro Antonio,
ho letto con molta attenzione il commento pubblicato sul vostro blog
riguradante il Consiglio Comunale del 15 Luglio scorso.
Pur apprezzando molto la vostra iniziativa di seguire e pubblicare notizie
attinenti la vita politica e amministrativa del ns.
Comune, devo rilevare che si è dato molto risalto ad alcune dichiarazioni di
un consigliere comunale di minoranza , circa la nostra presunta volontà di
voler aumentare le tasse comunali. Desidero precisare che Il collega
consigliere del nostro Gruppo ha semplicemente e liberamente espresso il
proprio pensiero. Nessuno della minoranza ha mai auspicato l'aumento della
pressione fiscale locale, consci come siamo della drammatica situazione in cui
versa il nostro paese. Il nostro gruppo, pur eterogeneo nelle espressioni
politiche che lo compongono, è fortemente associato da valori comuni di
libertà, di legalità, di tolleranza, di giustizia sociale e solidarietà. Non
siamo politici di professione ma, bensì, cittadini al servizio del proprio
paese che si sono uniti in un progetto politico nuovo e innovativo, fortemente
caratterizzato in senso sociale e solidaristico. Ciò significa che, pur stando
insieme, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, non rinunciando
alle proprie idee politiche. In altre parole, chi era moderato è rimasto
moderato e chi, come il sottoscritto, era socialista è rimasto ancor più
convinto delle proprie idee socialiste, democratiche e riformiste. L'unico
errore probabilmente commesso dal mio collega di gruppo è stato quello di voler
dare un leale contributo al dibattito in seno al Consiglio Comunale,
trascurando la possibilità che le sue dichiarazioni potessero essere oggetto di
strumentalizzazioni da parte della maggioranza. Ciò premesso, voglio drti che
proprio in quel Consiglio Comunale sono state assunte decisioni importanti da
parte della maggioranza che, ancora una volta, ha adottato provvedimenti come
l'istituzione di un parco eolico all'insaputa della cittadinanza e con
procedure tuttaltro che trasparenti. Ha approvato un bilancio viziato da
molteplici illeggitimità e ha ignorato qualsiasi invito alla prudenza che pur
è stato lanciato dai banchi dell'opposizione. Stranamente, tutto ciò è passato
inosservato e sembrerebbe che che nessuno vi abbia dato peso, al contrario
delle presunte richieste di innalzamento di tasse comunali avanzate dalla
minoranza che sono state pretestuosamente diffuse. Purtrooppo, il tuo auspicio
di una maggiore collaborazione tra maggioranza e opposizione è destinato a
restare inascoltato. Ma non per nostra volontà, questa maggioranza ha la
convinzione di poter fare tutto da sola, senza mai interpellare la cittadinanza
e con la supponenza di non confrontarsi con nessuno. Personalmente non credo
che lo sviluppo del nostro paese passi attraverso avventate scelte politiche
dettate più da esigenze di bilancio che da da una seria e concreta
programmazione. Siamo certi che tutta la cittadinanza sia daccordo
sull'installazione di sottostazioni elettriche, pannelli fotovoltaici ed
impianti eolici? Siamo certi che tutti i cittadini siano concordi sulla
realizzazione del Parco del Medio Fortore, soprattutto con le anomale modalità
seguite da questa maggioranza? Siamo certi che le priorità di questo paese
siano semplicemente quelle di realizzare piazze e piazzette anzichè opere
primarie e vitali come nuove condotte di acqua potabile, impianti fognari e il
rifacimento delle strade cittadine? Cosa viene fatto per diffondere una
maggiore cultura nel nostro paese? forse l'estate insieme? Per carità, mi
viene da pensare a Nerone, dove i cittadini di Roma chiedevano pane e
l'imperatore, invece, offriva spettacoli al Colosseo. E' su questo che la gente
di San Paolo dovrebbe riflettere, interrogandosi se tutto questo sia quello che
il paese effettivamente merita. Caro Antonio, la mia mail non vuol essere una
polemica ma uno spunto di riflessione con l'auspicio di un ritorno ad un sano
confronto politico che in questo paese è ormai morto da tempo. Benvengano
iniziative come la vostra che diffondono informazioni, stimolano il confronto e
consentono l'espressione libera delle proprie opininioni, soprattutto tra i
giovani. Bisogna stare però attenti e vigilare affinchè l'informazione non si
trasformi in disinformazione o, peggio ancora, in propaganda.
Ti ringrazio per l'attenzione che, sono certo, dedicherai a questa mia
puntualizzazione e vi auguro che questo blog possa svilupparsi ulteriormente,
soprattutto attraverso il contributo di tanti giovani del nostro paese.
Cordiali saluti
Piero Minchillo
lunedì 13 settembre 2010
lampada votiva a led
Una soluzione semplice per risparmiare un po' di soldi (a fronte di un investimento minimo) sarebbe quella di sostituire le tradizionali lampade votive nel nostro cimitero che ovviamente sono accese 24 ore al giorno durante tutto l'anno con delle lampade a led. Ciò determinerebbe un notevole risparmio nel consumo energetico; funzionamento in sicurezza perché a bassissima tensione; accensione a freddo (fino a -40 °C) senza problemi; insensibilità a umidità e vibrazioni; assenza di mercurio, quindi maggiore rispetto per l’ambiente in fase di smaltimento.
Esempio comune virtuoso:
Cassinetta di Lugagnano (MI) come tutti i comuni ha un cimitero (purtroppo). Con centinaia di punti luce. Accesi 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.Grazie alla sostituzione di ogni lampada votiva a filamento da 5w con una lampada votiva a LED da 0,38 w sono stati ridotti i consumi di oltre il 90%.Inoltre, la durata media di una lampadina ad incandescenza è di 1,5 anni, mentre quelle a LED durano 11-13 anni.
martedì 7 settembre 2010
Dimissioni ufficiali del presidente del consiglio di SanPaolo Di Civitate Antonio De Maso
Alla c.a. Sindaco Arch. Generoso Perna
Alla c.a. Segretario Comunale Dott. Giuseppe Longo
Comune di San Paolo di Civitate (FG)
Lettera via fax Lì 07.09.2010
Il sottoscritto Antonio Salvatore De Maso con la presente rassegna le proprie dimissioni da consigliere comunale.
...In fede ANTONIO SALVATORE DE MASO
domenica 5 settembre 2010
Il nucleare copre poco più del 2 per cento dei consumi globali di energia nel mondo, meno dell’idroelettrico. Raddoppiare la potenza nucleare oggi installata, oltre a aumentare i rischi di incidenti, le scorie e i rischi di proliferazione di armi nucleari, avrebbe un effetto molto limitato sulle emissioni globali, dell’ordine del 5%. E implicherebbe l’apertura di un nuovo reattore ogni due settimane da oggi al 2030.
A circa 60 anni dalla nascita della tecnologia nucleare civile non esiste una tecnologia nucleare intrinsecamente sicura, la gestione a lungo termine delle scorie nucleari non è stata risolta da nessun paese e non c’è una tecnologia che non possa essere utilizzata anche per produrre materiali per le bombe atomiche. E, infine, le riserve di Uranio estraibili a costi calcolabili, ai livelli attuali di consumo ce ne sono per 70-80 anni.
Nemmeno dal punto di vista economico il nucleare ha funzionato: i costi di generazione elettrica da nuovi impianti nucleari sono superiori a quelli delle altre fonti convenzionali e dell’eolico. E, proprio per i rischi anche finanziari di questa tecnologia, l’industria nucleare nei mercati liberalizzati è in crisi e cerca fondi pubblici, sia come incentivi che come fondi a tasso agevolato, come la presidenza Bush aveva introdotto negli USA.
E’ una tecnologia in declino e la proposta del governo italiano di ritornare al nucleare è un nonsenso economico e industriale, che serve solo a piccole ma potenti lobby.
Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e combattere il riscaldamento globale bisogna puntare sulle alternative più sicure ed efficaci: fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Investire sul nucleare invece introduce altri rischi e assorbe molte risorse che vanno invece utilizzate per le fonti davvero pulite.
Sei domande e risposte sulla marea nera
Decenni di maree nere non ci hanno insegnato niente. Dopo tante promesse di "rivoluzione verde" e Green Economy, agli inizi di aprile 2010, Barak Obama ha ridato il via alle esplorazioni petrolifere offshore negli USA, dopo una lunga moratoria.
Un pedaggio pagato alle lobby petrolifere per far passare un "Climate Bill"(la legislazione per la riduzione delle emissioni di gas serra) che riduce le emissioni degli USA solo del 4% rispetto al 1990 (anno di riferimento del Protocollo di Kyoto). Obama è stato subito ripagato da BP, proprietaria della Deepwater Horizon, con una marea nera che lascerà il segno.
Le nostre sei domande, con le loro risposte, ci fanno capire perché questo era un disastro annunciato:
In Austria campagna online contro 'Berlusconi nucleare'
Gli austriaci, infatti, si preoccupano soprattutto perché uno dei siti nucleari più probabili in Italia, Chioggia, è vicino al loro confine, in particolare alle due province della Carinzia e della Stiria. Un reattore a Chioggia, a 30 Km da Venezia e vicino alle famose spiagge dell’Adriatico, rappresenterebbe un grave rischio per i turisti d’oltralpe che abitualmente passano in queste zone le loro vacanze.
Per raccogliere firme dei turisti di lingua tedesca, i volontari di Greenpeace Austria hanno visitato Lignano, Jesolo, Bibione e Caorle. Lo scorso luglio attivisti italiani e austriaci hanno trasformato il Lido di Venezia in una spiaggia anti-nucleare, piantando ombrelloni gialli e striscioni a formare un enorme messaggio di 1.500 metri quadri contro il nucleare.